E' news di questi giorni: "Viva La Vida Or Death And All His Friends" sarà il titolo ufficiale del quarto disco dei Coldplay, previsto per il prossimo giugno/luglio. Il disco della grande svolta, o almeno così si vocifera. Coldplay al crocevia della loro carriera dunque. Nell'attesa, che ne dite di inserire nel lettore questo sconosciuto gruppo danese ? Chi ha consumato Parachutes e A Rush of Blood... sono sicuro apprezzerà.
Parlo dei Grand Avenue, ma la realtà è che lo faccio quasi alla cieca: lo stesso Google, spesso miniera di informazioni, in questo caso si trova in difficoltà producendo davvero pochi risultati. E' Wikipedia a venire ancora una volta in aiuto. La Band si forma nel 97, quando i quattri (futuri) componenti si incrontrano in un college musicale a Londra. Il primo singolo arriva nel 2003 e attira l'attenzione della Emi che li mette sotto contratto. Seguono tre album: l'omonimo nello stesso 2003, She del 2005 e il più recente The Outside (datato 2007). Musicalmente parlando i Grand Avenue seguono la scia tracciata da Coldplay, Travis, StarSailor e in misura più piccola U2 e Filter. Il tutto con una spruzzatina di Progressive Rock (ma giusto una puntina). Ascoltando di fila i tre lavori si nota un progressivo cambiamento: dall'atmosfere quasi acustiche del debutto, dai lunghi momenti strumentali fatti di quattro accordi, archi e armonica, arrivano le chitarre elettriche in She che segna la svolta verso soluzioni più radio friendly, riuscito bilanciamento dell'anima intimista e quella più rock del gruppo, fino all'ultimo Outside, la prova più tirata (e personalmente la meno riuscita nonostante alcuni buoni momenti) alla ricerca di nuove soluzioni sonore sulla scia di un sound alla Franz Ferdinand (alla produzione il Grammy Winner Richard Rainey).
Ora la domanda è semplice: com'è possibile che siamo invasi di milioni di Band cloni, ci sono i Tokio Hotel, Le pussyCatsDolls, Avril, Brtitney, Amy....e questi poveri Grand Avenue nessuno se li fila ? O meglio nessuno sa che esitono (Google docet) ? Se oggi ne parlo, li ascolto e li propongo nel mio piccolo spazio, è grazie a CashBack, un colpo di fortuna, una casualità. E obbiettivamente non va per niente bene. Mica potrò aver sempre fortuna, o no ?
La sfortuna, se di sfortuna si può parlare, dei Grand Avenue credo risieda sostanzialmente in due elementi: la nazionalità (sono danesi e non inglesi, un pò come i nostri Toys Orchestra); la tempistica (arrivano forse un capellino in ritardo rispetto all'onda Coldplay laddove She è del 2005 mentre Rush of Blood... del 2003).
Perchè, ed è qui il bello, i Grand Avenue sono la versione nordica della band di Cris Martin. In numerosi frangenti (sopratutto in She) risulta difficile non pensare che quanto si sta ascoltando non sia in realtà un nuovo lavoro firmato dal gruppo inglese. Le soluzioni sonore, i passaggi strumentali, si accavallano, si confondono. Perfino la voce di Rasmus Walter-Hansen (il cantante) ricorda da vicino quella di Martin.
Ne abbiamo davvero bisogno ? Ne avete davvero bisogno ? Beh, la risposta è sì. Il gioco funziona nella misura in cui si continua a giocare bene. E in questo caso la carne al fuoco certamente non manca. Moltissimi potenziali singoli, niente da invidiare a nomi più blasonati della Mtv Generation, con la differenza, che qui, almeno per chi scrive, batte un cuore genuino. Se non siete ancora convinti andate sul loro Myspace e provate a sentire qualcosa, ma sopratutto recuperate il primo e il secondo lavoro (sul sito ufficiale c'è il link allo shop)...non rimarrete delusi ;)
Parlo dei Grand Avenue, ma la realtà è che lo faccio quasi alla cieca: lo stesso Google, spesso miniera di informazioni, in questo caso si trova in difficoltà producendo davvero pochi risultati. E' Wikipedia a venire ancora una volta in aiuto. La Band si forma nel 97, quando i quattri (futuri) componenti si incrontrano in un college musicale a Londra. Il primo singolo arriva nel 2003 e attira l'attenzione della Emi che li mette sotto contratto. Seguono tre album: l'omonimo nello stesso 2003, She del 2005 e il più recente The Outside (datato 2007). Musicalmente parlando i Grand Avenue seguono la scia tracciata da Coldplay, Travis, StarSailor e in misura più piccola U2 e Filter. Il tutto con una spruzzatina di Progressive Rock (ma giusto una puntina). Ascoltando di fila i tre lavori si nota un progressivo cambiamento: dall'atmosfere quasi acustiche del debutto, dai lunghi momenti strumentali fatti di quattro accordi, archi e armonica, arrivano le chitarre elettriche in She che segna la svolta verso soluzioni più radio friendly, riuscito bilanciamento dell'anima intimista e quella più rock del gruppo, fino all'ultimo Outside, la prova più tirata (e personalmente la meno riuscita nonostante alcuni buoni momenti) alla ricerca di nuove soluzioni sonore sulla scia di un sound alla Franz Ferdinand (alla produzione il Grammy Winner Richard Rainey).
Ora la domanda è semplice: com'è possibile che siamo invasi di milioni di Band cloni, ci sono i Tokio Hotel, Le pussyCatsDolls, Avril, Brtitney, Amy....e questi poveri Grand Avenue nessuno se li fila ? O meglio nessuno sa che esitono (Google docet) ? Se oggi ne parlo, li ascolto e li propongo nel mio piccolo spazio, è grazie a CashBack, un colpo di fortuna, una casualità. E obbiettivamente non va per niente bene. Mica potrò aver sempre fortuna, o no ?
La sfortuna, se di sfortuna si può parlare, dei Grand Avenue credo risieda sostanzialmente in due elementi: la nazionalità (sono danesi e non inglesi, un pò come i nostri Toys Orchestra); la tempistica (arrivano forse un capellino in ritardo rispetto all'onda Coldplay laddove She è del 2005 mentre Rush of Blood... del 2003).
Perchè, ed è qui il bello, i Grand Avenue sono la versione nordica della band di Cris Martin. In numerosi frangenti (sopratutto in She) risulta difficile non pensare che quanto si sta ascoltando non sia in realtà un nuovo lavoro firmato dal gruppo inglese. Le soluzioni sonore, i passaggi strumentali, si accavallano, si confondono. Perfino la voce di Rasmus Walter-Hansen (il cantante) ricorda da vicino quella di Martin.
Ne abbiamo davvero bisogno ? Ne avete davvero bisogno ? Beh, la risposta è sì. Il gioco funziona nella misura in cui si continua a giocare bene. E in questo caso la carne al fuoco certamente non manca. Moltissimi potenziali singoli, niente da invidiare a nomi più blasonati della Mtv Generation, con la differenza, che qui, almeno per chi scrive, batte un cuore genuino. Se non siete ancora convinti andate sul loro Myspace e provate a sentire qualcosa, ma sopratutto recuperate il primo e il secondo lavoro (sul sito ufficiale c'è il link allo shop)...non rimarrete delusi ;)
2 commenti:
In questi giorni un brano dei Grnd Avenue è stato usato come "fake" prima dell'uscita del singolo degli U2: veramente un ottimo sound, ci sono volute diverse ore per scoprire che in realtà erano i danesi, che oltre alla lezione dei Coldplay hanno imparato pure quella degli U2.
Ecco dove avevo sentito la Clip :-) Avevo pensato ai Coldplay, senza andarci troppo Lontano :-)
[e cmq. i Gran Avenue meritano sicuramente un ascolto. In particolare, She, il secondo Lavoro].
Posta un commento