“Devo andare e vivere o restare e morire”
A quanto pare, il vampiro è tornato di moda. Già, proprio così. Perché se è indubbio che questa figura mitica, carica di fascino, vagamente romantica e crepuscolare, oltre che ovviamente pericolosa e malata non sia mai stata dimenticata (basti pensare ai più o meno recenti Blade, Underworld, 30 Days of Night...) è altrettando innegabile che sia tornata prepotentemente alla ribalta in quest'ultimo anno. La trasposizione cinematografia “Twilight” dei libri di Stephenie Meyer (una trilogia di cui il secondo capitolo è in uscita per il prossimo Novembre), la serie Tv HBO “True Blood” targata Alan Ball e persino il fatto che il prossimo film del regista Koreano Chan-wook Park sarà incentrato sulla figura del vampiro, stanno lì a dimostrarlo. Ed è su questa scia (grazie a questa nuova “Vampiro-Mania” si potrebbe affermare) che giunge anche da noi in Italia, quel piccolo gioiellino svedese che è “Lasciami Entrare”. Un Film che altrimenti non avrebbe visto manco per sbaglio le nostre sale (ma noi c'abbiamo il cinePanettone d'altronde) finendo forse (e ripeto il forse) relegato ad attività da CineForum. E sarebbe stato un gran peccato, credetemi :)
“Let the Right one In” è la trasposizione cinematografica del bestseller internazionale di John Ajvide Lindqvist “Låt den rätte komma in” (2004) che si è adoperato anche nella scrittura della sceneggiatura. Tomas Alfredson, il praticamente sconosciuto regista, porta su celluloide una storia decisamente originale, e lo fa con un tocco nordico e glaciale. Un po' come accade in certe produzioni asiatiche, le immagini, le inquadrature, parlano e si caricano di un significato che le parole non saprebbero esprimere con la stessa intensità. Allo stesso modo i due giovani protagonisti della storia instaurano un rapporto fatto di sguardi, di sospiri e silenzi, di sensazioni che sono rese perfettamente su schermo in questo lavoro di continua sottrazione, di astrazione, del non visto. E' lo spettatore che dovrà immaginare per proprio conto, in un'affresco che lascia grande spazio al suo fruitore. Così, a fine proiezione, non risulta facile stabilire esattamente cosa si sia visto: sicuramente non un vero e proprio Horror, considerata anche la precisa scelta di non spettacolarizzare certe sequenze che pure si sarebbero ben prestare (scelta che ben si sposa con l'atipico accompagnamento sonoro), non una vera e propria storia d'amore, e nemmeno un rigoroso trattato sull'infanzia, post - pubertà / pre - adolescenza. Amicizia, emarginazione ma anche accettazione del "diverso", paure, speranze, lealtà si fondono in un paesaggio cupo e conturbante, eppure mai così disperato, tenero e persino poetico. La sensazione che si ha (o almeno quella che ho avuto io) è quella di leggere un romanzo, una romando di altri tempi, forse (azzardando) un romanzo di formazione. Ma è cmq. sbagliato cercare di incasellare, inquadrare per forza, qualcosa che ognuno di voi potrà sentire, secondo la propria sensibilità, in modo diverso.
Per una volta il titolo italiano è stato tradotto fedelmente (apriti cielo), per una volta il titolo ha un preciso significato, funzionale alla storia, che della storia fa parte. "Lasciami Entrare" forse non sarà un film per tutti, ma di sicuro (è) un film per niente scontato, particolare e toccante. Trasuda di produzione "Indie" da tutti i pori. E' un prodotto curato col cuore (e si vede), agli antipodi rispetto all' Hollywood fracassona che ne ha già (purtroppo) in serbo un remake.
Le plumbee ed eteree notti svedesi, ammaliano ed inquietano, in quella che è senza riserve la prima grande sorpresa della nuova stagione cinematografica.
Trailer: Internazionale.
Note: moltissimi i premi conquistati, tra cui la palma di miglior film al prestigioso Tribeca Film Festival.
A quanto pare, il vampiro è tornato di moda. Già, proprio così. Perché se è indubbio che questa figura mitica, carica di fascino, vagamente romantica e crepuscolare, oltre che ovviamente pericolosa e malata non sia mai stata dimenticata (basti pensare ai più o meno recenti Blade, Underworld, 30 Days of Night...) è altrettando innegabile che sia tornata prepotentemente alla ribalta in quest'ultimo anno. La trasposizione cinematografia “Twilight” dei libri di Stephenie Meyer (una trilogia di cui il secondo capitolo è in uscita per il prossimo Novembre), la serie Tv HBO “True Blood” targata Alan Ball e persino il fatto che il prossimo film del regista Koreano Chan-wook Park sarà incentrato sulla figura del vampiro, stanno lì a dimostrarlo. Ed è su questa scia (grazie a questa nuova “Vampiro-Mania” si potrebbe affermare) che giunge anche da noi in Italia, quel piccolo gioiellino svedese che è “Lasciami Entrare”. Un Film che altrimenti non avrebbe visto manco per sbaglio le nostre sale (ma noi c'abbiamo il cinePanettone d'altronde) finendo forse (e ripeto il forse) relegato ad attività da CineForum. E sarebbe stato un gran peccato, credetemi :)
“Let the Right one In” è la trasposizione cinematografica del bestseller internazionale di John Ajvide Lindqvist “Låt den rätte komma in” (2004) che si è adoperato anche nella scrittura della sceneggiatura. Tomas Alfredson, il praticamente sconosciuto regista, porta su celluloide una storia decisamente originale, e lo fa con un tocco nordico e glaciale. Un po' come accade in certe produzioni asiatiche, le immagini, le inquadrature, parlano e si caricano di un significato che le parole non saprebbero esprimere con la stessa intensità. Allo stesso modo i due giovani protagonisti della storia instaurano un rapporto fatto di sguardi, di sospiri e silenzi, di sensazioni che sono rese perfettamente su schermo in questo lavoro di continua sottrazione, di astrazione, del non visto. E' lo spettatore che dovrà immaginare per proprio conto, in un'affresco che lascia grande spazio al suo fruitore. Così, a fine proiezione, non risulta facile stabilire esattamente cosa si sia visto: sicuramente non un vero e proprio Horror, considerata anche la precisa scelta di non spettacolarizzare certe sequenze che pure si sarebbero ben prestare (scelta che ben si sposa con l'atipico accompagnamento sonoro), non una vera e propria storia d'amore, e nemmeno un rigoroso trattato sull'infanzia, post - pubertà / pre - adolescenza. Amicizia, emarginazione ma anche accettazione del "diverso", paure, speranze, lealtà si fondono in un paesaggio cupo e conturbante, eppure mai così disperato, tenero e persino poetico. La sensazione che si ha (o almeno quella che ho avuto io) è quella di leggere un romanzo, una romando di altri tempi, forse (azzardando) un romanzo di formazione. Ma è cmq. sbagliato cercare di incasellare, inquadrare per forza, qualcosa che ognuno di voi potrà sentire, secondo la propria sensibilità, in modo diverso.
Per una volta il titolo italiano è stato tradotto fedelmente (apriti cielo), per una volta il titolo ha un preciso significato, funzionale alla storia, che della storia fa parte. "Lasciami Entrare" forse non sarà un film per tutti, ma di sicuro (è) un film per niente scontato, particolare e toccante. Trasuda di produzione "Indie" da tutti i pori. E' un prodotto curato col cuore (e si vede), agli antipodi rispetto all' Hollywood fracassona che ne ha già (purtroppo) in serbo un remake.
Le plumbee ed eteree notti svedesi, ammaliano ed inquietano, in quella che è senza riserve la prima grande sorpresa della nuova stagione cinematografica.
Trailer: Internazionale.
Note: moltissimi i premi conquistati, tra cui la palma di miglior film al prestigioso Tribeca Film Festival.
1 commento:
good start
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