Dopo aver consumato "
Primary Colours", ottimo disco
sophomore dell'enigmatica band dell’
Essex, gli
Horrors approdano in Italia per una serie di 4 concerti, di cui uno a due passi da casa.
Movies on The Radio se li poteva forse perdere ? Ovvio che no :)
La
location fiorentina scelta è quella della
Flog, già casa di molte esibizioni di gruppetti più o meno lanciati del panorama nazionale e
internazionale. Una
Location che, alla mia terza presenza, si conferma sì
interessante, ma
acusticamente pessima [e su questo tornerò più avanti].
Aprono le danze tali
Gliss, trio americano che sta promuovendo il nuovo [il terzo] lavoro: "
Devotion Implosion". Sicuramente qualcosa non funziona a dovere [come audio] e si sente. Faranno 5/6 pezzi e,
particolarità, andranno ad alternarsi ad uno ad uno alla batteria.
La bassista bionda, Victoria Cecilia, è ovviamente il pezzo forte della
setList [
cmq. non malvagia]. Mi riservo di stilare un giudizio più preciso sulla band dopo aver sentito il disco che ho provveduto a comprare allo stand a fine concerto [anche per scambiare due parole due con la stessa
bassista bionda di cui sopra ^__^].
Gli
Horrors, vuoi per ritardo con cui la gente è affluita, vuoi per la band supporto, arrivano sul palco solo verso le 23. E suoneranno per circa 75 minuti lungo
12/15 canzoni [
encore incluso]. La differenza [rispetto ai
Gliss], sia come
strumentazione, sia come impatto sonoro che come presenza scenica, si avverte subito. Viene suonato tutto
Primary Colours, con qualche incursione sui pezzi vecchi, più tirati da un lato [
pogo finale del pubblico] ma al contempo,
imho, decisamente inferiori al nuovo materiale. Il momento migliore, per chi scrive, è
rappresentato dal trittico:
Scarlet Fields,
I only Think of u,
Whole new Way [il singolo di questo periodo, presente solo nella versione
giappo di P.
Colours].
Fondamentalmente i tre pezzi "lenti" o
cmq. meno "rumorosi". E qui mi lego al discordo iniziale sulla qualità acustica della
Location. Purtroppo,
la Flog, forse per la sua stessa
conformazione, forse per i volumi sparati [troppo] a tutta, porta ad un impasto in cui gli strumenti e la voce si
sovrappongono in un magma sonoro decisamente poco
distinguibile. E gli
Horrors, che del revival
JoyDivisioniano unito a schegge
shoegaze fatte di chitarre e tastiere
riverberate ed effettate fanno il loro punto di forza, ne vengono decisamente penalizzati.
E' un peccato sentire [o non sentire] una band in questa condizione. Davvero. E nonostante questo, la prova è in ogni caso positiva confermando quanto di buono era emerso da
recensioni specializzate e dall'ultimo
Lp datato 2
oo9.
Menzione speciale per il
frontman della band, al secolo
Faris Badwan. Tanto animale da palco, quanto
timidone, gentile e affabile quando è arrivato verso le una allo stand dei
Gliss. Si è fermato è parlare con tutti, firmando autografi e facendosi fotografare con chiunque lo chiedesse. Davvero una piacevole e inaspettata sorpresa a termine di una bella serata ^___^