Blockbuster asiatico dell'estate 2006, vincitore di ben 4 premi agli ultimi Asian Film Awards (tra cui quello di miglior film), forte di numerosi elogi arrivati un pò da tutto il mondo (7.1 il voto medio della pellicola su Imdb), ecco a voi "The Host" ultima fatica di Joon-ho Bong (considerato ad oggi, uno dei più talentuosi registi coreani).
Ambientato nella Seul dei giorni nostri, il film narra le vicende di una famiglia assolutamente normale che si troverà ad affrontare una terribile creatura che abita le acque del vicino fiume Han. Fin qui niente di strano, per quello che, a prima vista, potrebbe essere catalogato tra i più classici dei "Monster Movie".
Ma sotto la pelle da giocattolone in CG, batte un cuore pieno di messaggi forti e importanti, una delicata e assolutamente riuscita commistione di generi diversi: un'attacco feroce (dotato di sprizzante humor nero) alla modernizzazione selvaggia del mondo occidentale (la Società "usa e getta"), all'America fracassona che "invade" e ha sempre ragione (l'agente Giallo), ma anche la parabola dell'anti-eroe che saprà vedere laddove nessuno è riuscito a farlo, la rivincita degli emarginati, disoccupati, di quei talenti atipici che nessuno ricorda.
Sa far ridere ma anche commuovere Bong Joon-ho: confeziona un film intelligente, ben girato e riesce laddove un qualsiasi regista yankee avrebbe sfornato, a parità di soggetto iniziale, uno dei tanti B-Movie.
Trailer: Internazionale.
Ambientato nella Seul dei giorni nostri, il film narra le vicende di una famiglia assolutamente normale che si troverà ad affrontare una terribile creatura che abita le acque del vicino fiume Han. Fin qui niente di strano, per quello che, a prima vista, potrebbe essere catalogato tra i più classici dei "Monster Movie".
Ma sotto la pelle da giocattolone in CG, batte un cuore pieno di messaggi forti e importanti, una delicata e assolutamente riuscita commistione di generi diversi: un'attacco feroce (dotato di sprizzante humor nero) alla modernizzazione selvaggia del mondo occidentale (la Società "usa e getta"), all'America fracassona che "invade" e ha sempre ragione (l'agente Giallo), ma anche la parabola dell'anti-eroe che saprà vedere laddove nessuno è riuscito a farlo, la rivincita degli emarginati, disoccupati, di quei talenti atipici che nessuno ricorda.
Sa far ridere ma anche commuovere Bong Joon-ho: confeziona un film intelligente, ben girato e riesce laddove un qualsiasi regista yankee avrebbe sfornato, a parità di soggetto iniziale, uno dei tanti B-Movie.
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